S.Davino:
vedi immagini
del santino - sacre images
Eremita armeno (ca. 1000-1050), pellegrinò in Terra Santa, poi fu a Roma; di qui si mosse per recarsi a S. Giacomo di Compostella in Spagna, ma di passaggio a Lucca si ammalò e morì; fu sepolto nella chiesa di S.Michele in Foro (Lucca).
Venne canonizzato nel 1159 da Alessandro III, appena salito al soglio pontificio. Si festeggia il 3 giugno
informazioni tratte da "Dizionario dei Santi", edito da TEA, 1989, inviate da maurizio calì (inorbita@tiscalinet.it ,
http://web.infinito.it/utenti/e/enigmagalgano/San_Galgano/santo.html
informazione tratte da
San Davino Armeno, venerato a Lucca 3 giugno
Nato in Armenia - m. Lucca, 3 giugno 1050
Nato, come sembra potersi dedurre dalle scarne fonti, in Armenia,
avendo per
tempo conosciuta la vanità delle cose terrene, distribuì
i suoi beni ai poveri,
poi abbandonò la terra natale per compiere il grande
pellegrinaggio al sepolcro
di Cristo a Gerusalemme, alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a
Roma e di
San Giacomo in Compostella. Si
vestì succintamente e
poveramente, si pose la conchiglia sul petto, prese il bordone con la
zucca per
l'acqua e si mise in cammino. Raggiunse
Gerusalemme,
poi Roma. A Lucca, l'anno 1050, fu alloggiato nel piccolo ospedale che
sorgeva
presso la chiesa di San Michele in Foro. Dopo qualche tempo venne
accolto in casa da una pietosa vedova, chiamata Atha.
Ma vi stette per poco perché,
consunto dalla fatica edalle penitenze, il
3 giugno 1050, cessò di vivere. Venne
sepolto nel cimitero di S. Michele in Foro, donde in seguito a miracoli
fu
portato in chiesa, in un'urna presso l'altare di San Luca. Nel 1567 le
sue
reliquie furono riposte in un'urna più decorosa. Il 3 settembre
1592 vennero sistemate sopra l'altare maggiore e finalmente nel 1656
furono
esposte ai fedeli, i quali il 3 giugno di ogni anno,accorrono
numerosissimi a
venerarle.
informazioni tratte da Enciclopedia
Cattolica, pag. 1248-1249, (1950), presso Biblioteca Nazionale di
Roma,
giugno 2001
Nato nell'Armenia maggiore, ca. il 1000, morto nel 1050. Scelse ancora
giovane
la vita della solitudine. Visitò
BIBLIOGRAFIA Acta S.S:
Iunii, I, Anversa,
1695, pag. 327;
C. Baronio, Annales,
XI,
Lucca, 1742; XVII, ivi, 1745 (v. indice); L.
Saminiati, Riflessioni sopra la vita di San
Davino Armeno,
ivi 1700; E. Ferahian, La vita di San
Davino Armeno,
Venezia 1883, pp. 9-47; Anonimo sacerdote lucchese,
Della vita di San Davino Armeno, Lucca, 1907; A. Guerra - P. Guidi,
Compendio
di Storia eccl. lucchese, ibid. 1924, pag.
145-146.
San
Davino
Nascita: Armenia Morte: Lucca Epoca: sec. XI
Data
canonizzazione: 1180 - 1199 ca.
Nel corso del sec. XI giunge a Lucca un
pellegrino armeno
di nome Davino, che soggiorna presso una devota donna di nome Atha quando
viene colto da improvvisa morte. Sepolto nel cimitero di San Michele in
Foro,
la santità del corpo santo è rivelata da diversi segni
prodigiosi, tra i quali l´apparizione
di angeli
incensanti. In seguito ad alcune guarigioni, i canonici e il vescovo
decidono
di trasportare il santo nella chiesa, sull´altare
di
San Luca, entro un´arca
"di terra" e di dare inizio alla sua pubblica venerazione. Dal 1592
la reliquia fu collocata sull´altar
maggiore della
stessa chiesa di S. Michele in Foro, dove si conservava anche il
cappuccio di
san Davino.
Il suo culto è
testimoniato a
Lucca a partire dalla fine del sec. XII ed è verisimile che la
presenza di
comunità armene in città nello stesso periodo,
nonché l´intensificarsi
dei rapporti tra l´Occidente e
In occasione della festa del 6 luglio l´originaria
arca di terra veniva riempita d´acqua
che era poi distribuita agli infermi; allo stesso modo il cappuccio
veniva
imposto sul capo dei malati.
http://lucca.cribecu.sns.it/mv/html/sacrumluce.html
Lucca
Chiesa di S. Michele in Foro
Proveniente da:OR
san Davino armeno
1800 - 1849
produzione italiana
vetro policromo dipinto
Iscrizioni: sotto la figura del santo S(AN) DAVINUS ARMENUS //
Iscrizioni: in basso OPA//
struttura rettangolare con sommità centinata
Notizie storico-critiche: La chiesa di S. Michele in Foro ha subito
nella prima
metà dell'Ottocento interventi di restauro diretti
dall'architetto Giuseppe Pardini, cui si
deve il rifacimento della facciata,promossi
e sostenuti da Michele Ridolfi e Antonio Mazzarosa. Su base stilistica si può far
risalire allo
stesso periodo la realizzazione delle
vetrate, anche
se mancano documenti che confermino tale datazione.
Scheda no. 09/00424029
Bibliografia Silva R., 1979, n. 19, pp.
52-58
http://lucca.cribecu.sns.it/db_oa/script/schedaoaPrv.asp?OA__090042402900000
Priverno (LT)
S Davino. C’è una base circolare, in calcare locale di un
tempietto o di
una tomba.
http://www.pasquali.com/bacino/priverno/priverno6.htm
St.Davinus
d.1051 Feastday: June
3
Pilgrim
from
http://www.catholic.org/saints/saints/davinus.html
Died at
http://users.erols.com/saintpat/ss/0603.htm
http://users.erols.com/saintpat/ss/lombardy.htm
Benedictine
Monks of
The book of saints: A dictionary of persons canonized or beatified
by the
Catholic Church. NY: Thomas Y. Crowell.
Benedictine
Monks of
The book of saints: A dictionary of servants of God canonized by the
Catholic Church extracted from the Roman and other martyrologies
. NY: Macmillan.
Roeder, Helen. (1955). Saints and their attributes: With aguide to localities and patronage. Chicago: Henry RegneryCompany.
Davinus peregrinus Lucae in Etruria
index
2114: 1051-1250
http://www.fundp.ac.be/philo_lettres/histoire/h2224_d.htm#Davinus
http://www.cantusgregorianus.com/esantiD.htm
LiturgicalFormulary
CODE DEFINITION
0603d1 Davinus per Etruria s. 11
http://www.katolsk.no/biografi/dlucca.htm
Den hellige Davinus kom fra Armenia, og la ut på en pilegrimsreiser til Romaog Compostela. På veien stanset han i Lucca i Italia, derhan ble alvorligsyk og døde. Minnedag 3. juni.
http://pages.cthome.net/Villarquemada/sd&h_june.html
3rd June
St. Davinus of
Saint Davinus |
Background |
the Armenian, Lucca |
|
Date d1051 |
Feast Day
|
http://www.flick.com/onomastikon/Saints/Alphabet/Saints-D.htm
http://www.corrieredelsud.it/giubileo/viegiubileo/articolo1.htm
Da qui si raggiunge la chiesa di San Michele in Foro (sec. XI-XIV) dove
è
venerato un pregevole Crocifisso su tavola
del sec.
XII e sono conservate le reliquie di San Davino, pellegrino armeno,
morto a
Lucca nel 1050.
San Davino di Lucca
Confessore dell'XI
secolo
Nella chiesa di San Michele, una delle più belle di Lucca e
della Toscana,
proprio nel centro della città venne sepolto, o meglio
trasferito dalla primitiva
sepoltura, il corpo di San Davino uno dei molti Santi lucchesi
di quel periodo nel quale, alla fioritura artistica e anche economica,
sociale
e politica, corrispondeva anche una fioritura spirituale parimenti intensa e vivace.
(Piero Bargellini,
Mille Santi del giorno, Valecchi editore,
1977)
http://web.genie.it/utenti/u/unangelo/17maggio.htm#davino
3 giugno
A Lucca, S. Davino
confessore.
http://www.cinquepani.it/calend/Martirol/06giugno/01_10m06.htm
205 Cfr. R. SILVA, La ricostruzione della cattedrale di Lucca (1060-1070): un esempio precoce di architettura della riforma gregoriana, in C. VIOLANTE (a cura di), Sant'Anselmo
vescovo di Lucca (1073-1086) nel quadro delle trasformazioni sociali e della riforma ecclesiastica, Roma 1992, pp. 297-309, in particolare p.299.
206 Cfr. C. BARACCHINI, I caratteri dell'architettura a Lucca tra il vescovato di Anselmo I e quello di Rangerio, in Sant'Anselmo, cit., pp. 311-329, in particolare p.314. L'autrice coglie il
nesso con la
pratica delle sepolture dei cittadini illustri nei sarcofagi antichi in
uso nello stesso periodo nella vicina Pisa.http://www.archiviogiuridico.
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IL MUSEO DELLA CATTEDRALE DI LUCCA
LE OPERE QUATTROCENTESCHE
http://www.ilariadelcarretto.it/files/il_museo_della_cattedrale_di_lucca.pdf
Il Braccio
reliquiario di San Davino fu eseguito nel 1424 da Bartolomeo Stefani,
un orafo lucchese
di grande prestigio negli anni dal 1407 al 1455, nonché
professionista di fiducia di Paolo Guinigi –
che gli affidò pure il compito di revisionare tutti i pesi usati
nel territorio dello stato. Il Braccio in
argento fu commissionato dall’Operaio di San Michele in Foro, chiesa in
cui il corpo di San Davino è a tutt’oggi conservato, nell’ambito
di una strategia celebrativa che comprese, in quel giro d’anni,
l’esecuzione di una cassa lignea dipinta per conservare e se necessario
mostrare ai fedeli l’intero
corpo del santo. Di tale cassa rimane oggi il solo frontale dipinto con
il Seppellimento di San
Davino (Firenze, Collezione Acton), opera di un pittore lucchese ancora
anonimo e che gli storici
dell’arte hanno convenzionalmente denominato proprio ‘Maestro di San
Davino’.
Il reliquiario pertiene alla categoria dei cosiddetti ‘reliquiari
parlanti’, cioè di quei contenitori che
con il loro stesso aspetto chiariscono la natura della reliquia al loro
interno. Purtroppo il Braccio di
San Davino ha perduto la base originaria (quella attuale rimonta al
‘700), come pure gli smalti che
ornavano i fregi della manica, e per questo la sua qualità
risulta in qualche modo diminuita: rispetto
alla difficoltà di caratterizzare un oggetto del genere,
è comunque palese lo sforzo di Bartolomeo
Stefani di rendere il palmo della mano e di animare in forma complessa
l’articolazione delle dita