ARCHIVIO CORRIERE DELLA SERA



lunedì 03 agosto 1896 - Pagina 2

Firenze – Ci scrivono 2 agosto sera: Una promozione ben meritata – Ora che sono all’ordine del giorno le ricompense pei nostri soldati d’Africa credo opportuno segnalarvi quella accordata a Socrate Davini, figlio di una guardia di finanza di Arezzo. Partito per l’Eritrea l’anno scorso col grado di sergente nel 3° genio, egli ebbe la fortuna (vera fortuna in questo caso) di prender parte a cinque combattimenti, distinguendosi specialmente a Macallè e Abba Garima. Ieri stesso un brevetto del Ministero della guerra gli annunziava la sua promozione ad ufficiale, col grado di sottotenente. Ora il Davini è qui in attesa della sua futura destinazione.

mercoledì 26 maggio 1897 - Pagina 2

Massaua 25 maggio – Rimpatriano sul Washington, partito stamane ….. il sottotenente Davini del genio …

domenica 27 marzo 1898 - Pagina 2

I seguenti ufficiali delle truppe d’Africa sono trasferiti di corpo od ufficio per ciascuno indicato: … Davini sottotenente nel 3° telegrafisti

mercoledì 18 aprile 1900 - Pagina 3

V lista di sottoscrizione per l’erigendo Ospedale di legnano …. T. Davini, L. 5 …

mercoledì 29 agosto 1900 - Pagina 3

Il processo del regicida Bresci alla Corte d'assise di Milano - testimoni della difesa: Davini detto Ferrino esercente di Prato

giovedì 30 agosto 1900 - Pagina 1

Il processo e la condanna del regicida Bresci alla Corte d'Assise di Milano - testimoni della difesa: Davini detto Ferrino esercente di Prato

giovedì 30 agosto 1900 - Pagina 2

Il processo e la condanna del regicida Bresci alla Corte d'Assise di Milano – udienza pomeridiana

testimoni della difesa: Davini Fortunato di Prato, conosce il Bresci da bambino. Lavorava presso di lui faceva le spole.

martedì 14 maggio 1901 - Pagina 3

Festa artistica ed operaia a Saronno - …. I biglietti ed i programmi si rilasciano presso la tipografia Davini in Saronno

martedì 30 agosto 1904 - Pagina 3

Un campanaro lanciato dal campanile – Abbiamo da Lucca, 28 agosto: A sorbano del Giudice (Lucca), il campanaro Lorenzo Davini di anni 20 mentre suonava a festa, è stato afferrato dalla fune di una campana e quindi, lanciato fuori dalla finestra, è caduto al suolo dall’altezza di oltre dieci metri. Non ha fortunatamente né fratture, né lesioni apparenti.

1905 La domenica del Corriere – Un’altra fanciulla premiata – Due numeri addietro abbiamo riprodotto il ritratto di una bella signorina di Teramo cui fu concessa la medaglia per un atto di valore compiuto. Ecco ora il ritratto di un’altra fanciulla cui fu data eguale distinzione per una fortunata prova di coraggio. Trattasi di Adelina Davini, diciottenne, di Giuncarico (Grosseto). Il 31 gennaio scorso, mentre un treno diretto proveniente da Roma traversava la squallida e triste Maremma Toscana e stava per toccare la piccola stazione di Albegna, il macchinista scorse la bambina di 3 anni del deviatore Marini la quale giocava seduta in mezzo al binario, Arrestare il treno che procedeva velocemente non sarebbe stato possibile: senonché in quel momento la Davini uscendo dal casello ferroviario e notato il pericolo lanciossi verso la bambina, la gettò da una parte ed elle stessa sospinta dalla violenza della corrente prodotta dalla macchina, cadde ruzzoloni nella scarpata della strada priva di sensi. Quando fu possibile arrestare il treno, il personale accorse con la certezza di trovare un cadavere: ma le due erano salve. Per questo atto di abnegazione, alla Davini fu concessa la medaglia al valore che le venne consegnata solennemente testè nel teatro di Corneto Tarquinia, presenti il sottoprefetto e tutte le autorità locali.

https://books.google.it/books?hl=it&id=PlyhLF3Ek-IC&dq=davini+ferrovia&focus=searchwithinvolume&q=davini

mercoledì 03 gennaio 1906 - Pagina 3

Bollettino dei Ministeri delle finanze e del tesoro - Finanze, nelle intendenze: Davini Guido, nominato ufficiale d'ordine, è destinato a Lucca

lunedì 19 marzo 1906 - Pagina 2

La mostra delle belle arti a Firenze: ….. si hanno poi lavori di …. Davini ….

venerdì 06 agosto 1909 - Pagina 5

Fallimenti e dissensi in Italia …. LUCCA: Pietro Davini, manifatture, cur. Avv. Pietro Bustica

martedì 07 dicembre 1909 - Pagina 6

Vigile che affronta un cavallo in fuga – Ieri sera in piazza del Duomo, un cavallo attaccato ad una vettura pubblica si dava alla fuga. Il vigile urbano Davini affrontò il cavallo per arrestarne la corsa sfrenata, ma fu investito e gettato a terra. Il coraggioso vigile riportò ferite e contusioni. Da alcuni suoi compagni fu trasportato alla guardia medica di via Cappellari, dove si ebbe le medicazioni del caso. Fu accompagnato alla sua abitazione.

venerdì 19 maggio 1911 - Pagina 2

Un giornale a Macallè – Nel forte di Macallè, nei giorni dell’assedio, c’era un giornale. Si chiamava Enda-Jesus, perché il vero nome del forte era, ed è ancora, Enda-jesus mentre Macallè è il nome del paese sottostante. Del giornale, fin dal primo numero, fu necessario fare quattro copie: una per gli ufficiali, un’altra per i sottoufficiali e le ultime due per i soldati. Il furiere Davini, ideatore e direttore del foglio, scelse 4 propri collaboratori nei telegrafisti del genio De Silvestri, Donati e Caroti. L’autore dettò loro il giornale che risultò scritto in varie calligrafie, diverse in ogni copia: in rondo, in stampatello, ecc. Finita la stampa iniziò la distribuzione. Di questa si incaricò il sergente maggiore Baderna, avendo l’autore preferito nascondersi. Il Baderna entrò nella stanza degli ufficiali mentre erano a tavola. L’ Enda-Jesus fu accolto trionfalmente: Gli ufficiali si alzarono e lessero con emozione le parole patriottiche scritte sul giornale. - Chi è l’autore? Chi è l’autore? Si gridava da ogni parte. - Il furiere Davini. Tutti ebbero lo stesso pensiero: offrigli delle bottiglie di vino. Furono caricati di vino varii soldati, i quali scesero nel nascondiglio dell’autore che gradì immensamente l’omaggio per il suo significato. - Ma, soggiunse, io sono quasi astemio. Poi non trattatemi adesso da cantiniere perché ho fatto un giornale. Galliano gli mandò, insieme ad un’ottima bottiglia, queste parole: “Complimenti. Sono entusiasta del vostro concetto elevato e nobile”. La storia dell’Enda-Jesus finora quasi ignorata è ora ampiamente e piacevolmente narrata da Otello Cavara, nel fascicolo di maggio della Lettura. L’ Enda-Jesus nato di entusiasmo e per entusiasmare dei soldati che si esponevano alla morte ogni giorno, è un interessante documento eroico, anche perché la sua storia è in gran parte quella gloriosa dell’assedio di Macallè. L’articolo del Cavara, illustrato largamente con fotografie e riproduzioni di pagine del giornale e abbondante di episodi e particolari, merita di esser letto da tutti.

mercoledì 31 maggio 1911 - Pagina 2

Donna che si getta dalla finestra dopo aver tentato di uccidersi col marito – Roma 30 maggio, notte . Questa mattina, verso le 7.30, un tranviere si recava per via Napoleone III a prendere servizio: ad un certo punto della strada gli cadeva poco discosto una donna che si era gettata dal quarto piano. Esterrefatto, il tranviere cercò di porgere i primi aiuti alla disgraziata che, orribilmente sfracellata, si contorceva ancora in una pozza di sangue misto a materia celebrale. Su una vettura pubblica fu trasportata all’Ospedale, ma l’infelice durante il tragitto cessava di vivere. Non fu possibile sulle prime identificare la morta. Si seppe più tardi che la morta era certa Adele Sanguinetti, di 21 anni romana, convivente col marito Vittorio Davini, di 28 anni, pure romano, di professione imbianchino. La pace dei due giovani, a quanto ha potuto assodare la polizia, da qualche tempo era offuscata da divergenze e dissapori contini tanto che la vita in comune era diventata insopportabile. Ieri sera il Davini avrebbe proposto alla moglie il suicidio come l’unica liberazione per entrambi. I due coniugi erano usciti dirigendosi verso il Tevere, decisi a mandare a compimento il loro funesto proposito, se non che, in prossimità delle acque essi desistettero dal proposito pazzesco. Si promisero poi a vicenda di dimenticare tutto quanto era successo e di viver di amore e d’accordo per l’avvenire. Il proposito di dimenticare il passato è durato poco. Il Davini che era gelosissimo e si era fissato in capo di essere tradito, rinnovò stamane alla moglie una di quelle scenate che aveva promesso di non fare mai più. Adele giurò, spergiurò di non avere mai tradito il marito. Stretta dalle domande incalzanti del marito, la donna aveva finito per dire che un amico del marito, uno scalpellino, aveva, sì, tentato una volta con molte lusinghe di possederla, ma che lei aveva protestato, rifiutato, resistito e pur di essere lasciata in pace si era infine limitata a qualche bacio. A questa confessione seguì un’altra scenata dopo della quale il marito si calmò, mostrando di aver perdonato. Il Davini non fiatò più. I due coniugi rincasarono e si misero a letto. Erano le 3 antimeridiane, il marito si addormenterò subito: la donna no: nell’animo di costei deve essersi scatenata una tremenda tempesta. Paura di non aver più tranquillità? Rimorso? Non si sa. Certo che alle 7 la donna si levò in silenzio dal letto e al marito, che svegliato domandava dove andasse, rispose che si assentava momentaneamente. Quando fu invece nella stanza attigua a quella da letto si avvicinò alla finestra, l’aprì e , salutando il marito con un addio, si precipitò nel vuoto. Il Davini, che era mezzo addormentato, udì confusamente il rumore della finestra, si affacciò e scorse nella strada il corpo della moglie sfracellato sul selciato della via. In seguito alle disposizioni dell’autorità giudiziaria, il Davini è stato arrestato e tradotto al commissariato del Viminale e lungamente interrogato dal commissario Vescovi. Poi stasera è stato condotto a Regina Coeli, sotto l’imputazione di reato contemplato dall’art. 470 Codice Penale, istigazione al suicidio.

martedì 14 novembre 1911 - Pagina 2

Soldati che vogliono recarsi in Tripolitania a proprie spese – L’entusiasmo per la guerra che ha invaso i nostri soldati è tal che frequenti sono oramai i casi di ufficiali e soldati che ricorrono ad ogni mezzo pur di partire per la guerra. I giornali hanno in questi giorni dato notizia del sotterfugio a cui sono ricordi i sottotenenti Lamberto Segre di Bologna del 5° lancieri Novara e Carlo Cavalli, di Bergamo del 19° guide. I due ufficiali, travestitisi da semplici fantaccini, sono riusciti a confondersi fra le file del 79° fanteria e ad imbarcarsi a Napoli sul piroscafo America che ha fatto rotta l’altro giorno per Tripoli. Ora si apprende che i soldati del 10° lancieri Vittorio Emanuele II, Enrico Pegurri e Davinio Davini, che si trovavano aggregati al 9° reggimento lancieri Firenze a Bracciano, ieri sono fuggiti dalla caserma di Bracciano e venuti a Roma si sono presentati alla caserma del Macao, dove hanno dichiarato che, non essendo stati sorteggiati fra i partenti per Tripoli, avevano abbandonato lo squadrone per raggiungere “a proprie spese” la spedizione. Il colonnello non li ha rimproverati per l’infrazione alla disciplina e ha promesso loro che li avrebbe fatti partire al più presto per le coste della Tripolitania.

giovedì 04 aprile 1912 - Pagina 4

Il congresso a Milano dei battaglioni volontari - La seduta inaugurale - …. Sono intervenuti nella discussione su questo argomento i sigg. Davini ….

lunedì 11 novembre 1912 - Pagina 4

La marcia dei cento kilometri – 20° classificato Davini, bersagliere del 12° reggimento

sabato 09 settembre 1922 - Pagina 5

I ladri sul tram – Milano - .. sulla piattaforma del tram n.2 al lucchese Filippo Davini fu Giuseppe di anni 50, appena giunto a Milano per affari. È stato strappato l’orologio con catena d’oro. Il Davini sorprese ed afferrò il borsaiuolo e con l’aiuto del sergente di fanteria Valsecchi e dell’agente Fattarella lo condusse in Questura. Al vice-commissario De Martino il giovane si qualifico per Mario Brambillasca fu Carlo, di anni 21, pregiudicato e da poco uscito dal Cellulare per furto. Addosso gli fu trovata la refurtiva.

sabato 12 settembre 1925 - Pagina 4

La tragica notte di Villa Filippi nelle deposizioni al processo Rindi - …. Il ferroviere Gerolamo Davini il quale narra che la notte dell’8 aprile fu fermato nei pressi della villa Filippi da un’automobile donde erano scesi quattro individui uno dei quali gli chiese chi fosse. Il teste mostrò la tessera del fascio e quindi fu lasciato libero.

lunedì 22 novembre 1926 - Pagina 1

La furia delle acque: mareggiate, uragani e inondazioni - Frane e devastazioni in Liguria – Genova - ….. A Levanto le onde hanno superato in più pinti la strada ferrata e il diretto Pisa – Grosseto veniva investito al suo passaggio da tre grossi cavalloni che produssero la rottura di parecchi cristalli dei finestrini. Un viaggiatore Quintilio Davini rimase anzi, in seguito a ciò, ferito alle mani da pezzi di vetro. …

mercoledì 20 febbraio 1929 - Pagina 2

Le offerte a favore dell'Erario – …. Maurizio Davini Lire 100 ….

martedì 30 settembre 1930 - Pagina 2

Vasta zona tra Volterra e Livorno danneggiata dallo straripamento del Cecina - …. In località Magona una famiglia composta da cinque persone ha corso un serio pericolo. Si è tentato il salvataggio con una zattera che si è sfasciata. Neppure un’altra zattera improvvisata ha potuto raggiungere i pericolanti. Finalmente i militi Pampana, rag. Morando, Davini, Pellegrini e Valori a nuoto hanno raggiunto coraggiosamente la casa e tratto in salvo la famigliuola tra cui tre bambini in tenera età.

domenica 09 novembre 1930 - Pagina 2

L'albo d'oro della Milizia - … Encomi solenni – Centurione Guido Calamini; vice caposquadra Renato Davini; camice nere scelte Leandro Nencioni, Valentino Milieri, Renato Stacchioli; camice nere Giuseppe Dragoni, Eusebio Bardini, Renato Castaldi, della 7° legione ferroviaria. “Accorrevano per primi nelle zone alluvionate e per molti giorni di prodigavano instancabilmente nell’opera di soccorso ai viaggiatori e di riattivazione della linea ferroviaria assolvendo speciali, gravosi incarichi, assicurando il trasbordo dei viaggiatori e concorrendo in quello di P.S.; Cecina 28 settembre 1930”

mercoledì 05 agosto 1931 - Pagina 4

Tennis- il torneo di Livorno – singolare uomini 3° categoria - Davini

giovedì 28 aprile 1932 - Pagina 4

Sei antifascisti di Livorno condannati dal Tribunale Speciale – Roma 27 aprile – Oggi sono comparsi dinanzi al tribunale Speciale per la difesa dello Stato, presieduto dal tenente generale Saporiti, otto antifascisti di Livorno e cioè: Ranieri Gazzetti, Alessio Perossini, Sirio Barghigiani, Silvano Carbonelli, Quintilio Fedoro Arrighetti, Persico Davini, Amedeo Bottai e Alfredo Baldasseroni, imputati i primi tre di avere partecipato ad associazione diretta a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sull’altra e di aver fatto propaganda del programma di detta associazione, raccogliendo adesioni e distribuendo stampe clandestine; e gli altri cinque soltanto di aver partecipato alla suddetta associazione. Giudice relatore è il comm. Lanari; cancelliere il cav. De Castris; funziona da P.M. il comm. Landolfi. Difendono gli avv. Gattai di Livorno, Gigliucci e Kernot di Roma.

La questura di Livorno, il 9 dicembre dello scorso anno, denunciò il gruppo per aver raccolto elementi di accusa a carico di tutti; e, in istruttoria, prima i funzionari di P.S. e poi al magistrato inquirente, gli imputati, spontaneamente, ammisero di essersi iscritti al partito comunista e di aver tenuto riunioni segrete. Invece in udienza gli imputati sono tutti negativi. Ma l’accusa è confermata d due funzionari, i quali raccolsero, subito dopo l’arresto, gli interrogatori dei giudicabili. Il P.M. sostiene la colpevolezza degli imputati e conclude chiedendo la condanna del Gazetti a cinque anni di reclusione, del Barghigiani a tre anni, del Perossini a 2 anni e degli altri a un anno ciascuno. Dopo le arringhe dei difensori, il Tribunale pronncia sentenza con la quale il Gazzetti è condannato a tre anni, il Barghigiani a due anni, il Carbonelli, l’Arrighetti, il Perossini e il Bottai a un anno ciascuno e sono assolti per insufficienza di prove Davini e Baldasseroni.

mercoledì 05 luglio 1933 - Pagina 6

L’improvvisa guarigione di un mutilato colpito da paralisi 16 anni fa – Pistoia 4 luglio – Costretto all’immobilità da 16 anni , pe la paralisi degli arti inferiori, il mutilato di guerra Celestino Davini di 49 anni abitante a Montecatini Terme è guarito improvvisamente in circostanze tali da far sorgere la diceria di un miracolo. Come egli stesso ci ha narrato, l’infermità del Davini risaliva esattamente all’ottobre 1917. Arruolato nell’Artiglieria da fortezza egli era stato con una batteria sul monte Rombon prima e quindi nella conca di Plezzo. Durante la ritirata, in seguito a trauma, egli rimase paralizzato agli arti inferiori. Vane erano riuscite tutte le cure. Il davini ha affermato di credere che la sua guarigione sia dovuta ad un miracolo. Circa due anni fa, ha soggiunto il mutilato, vide in sogno l’immagine di sua madre, morta quand’egli era bambino. “Ti supplico di farmi morire, se sono destinato a restare sempre in questo stato” disse sempre nel sogno, il Davini alla madre. Ma questa replicò esortandolo ad aver fede e a pregare la Madonna: presto egli avrebbe ripreso a camminare. Da quella notte il mutilato rinnovò con raddoppiato fervore le sue preghiere e l’altro ieri, mentre era coricato sul letto, sentì dentro di sé un rimescolio strano, un indicibile commozione. Gli arti inferiori furono attraversati da un insolito brivido, vivificati da un improvviso afflusso di energie. Entrò allora nel Davini, senza che nulla lo giustificasse, la certezza di poter camminare. Il mutilato chiamò la moglie che lo aiutasse a scendere dal letto, Ma non v’era bisogno. Ormai risanato, il Davini si alzò da solo e mosse, dopo sedici anni, i primi passi. La casa del Davini è or divenuta meta di un ininterrotto pellegrinaggio di cittadini che vogliono felicitarsi con il “miracolato” il quale ha potuto attraversare a piedi la città e recarsi alla chiesa parrocchiale per assistere ad un Te Deum celebrato appunto in segno di riconoscenza per la straordinaria guarigione.

mercoledì 13 novembre 1935 - Pagina 2

Sedici negozi chiusi a Firenze - … Prima del rapporto il segretario federale ha ricevuto i camerati gen. Ragusin, col. Davini, cav. Mancini, prof. Caroti e i sig. Romoli e Rocchi reduci di Macallè residenti a Firenze, ai quali ha rivolto brevi parole e ha consegnato un anello d’acciaio a ricordo della seconda tappa che le truppe italiane hanno compiuto per ordine del Duce. I reduci di Macallè sono stati molto festeggiati.

giovedì 01 giugno 1939 - Pagina 4

Drammatica caccia a Savona ad una mucca inferocita – Savona 31 maggio – Stasera verso le 21 mentre allo scalo ferroviario veniva scaricata da un vagone, una mucca, improvvisamente inferocita, strappando le corde che la trattenevano sfuggiva al custode, certo Alberto Rampone di 70 anni, abbandonandosi a pazza corsa lungo i binari dello scalo ferroviario, fino a sbucare in corso Ricci. Ne seguiva un fuggi fuggi generale dei passanti ed una drammatica corrida lungo le vie della periferia, finchè la bestia infuriata, inseguita sempre da carabinieri, vigili urbani, militi nazionali ed animosi, e sfuggendo a diversi colpi di rivoltella sparatile contro, giungeva nella centralissima piazza Mameli, ove un coraggioso carabiniere, Tullio Davini di 32 anni da Pisa della stazione Letimbro, l’affrontava deciso e le sparava due colpi alla testa, abbattendola. Nel drammatico inseguimento sono rimasti più o meno gravemente feriti cinque animosi che avevano tentato di affrontare l’animale.

domenica 23 febbraio 1941 - Pagina 2

Ricompense al valore a combattenti dell'Aeronautica – Medaglia d’argento a viventi … Davini Vinicio da Pisa, serg. Magg. Pil.

venerdì 08 agosto 1941 - Pagina 2

L’ultimo saluto dei genitori e il devoto omaggio di Pisa – Pisa 7 agosto – La sciagura è accaduta stamattina verso le dieci, in località San Biagio, cioè al termine del popolare sobborgo di Pisa che si stende lungo la nota passeggiata delle Piagge ….. il prefetto il sansepolcrista Sandro Giuliani e il federale erano accordi all’ospedale dove Bruno Mussolini era stato trasportato appena estratto coi compagni dai rottami dell’apparecchio. …. Alle 14.50 il Duce è uscito dall’ospedale e col figlio Vittorio e coi generali Pricolo e Biseo si è recato sul luogo della caduta, dove si scorgevano i rottami dell’apparecchio, in un campo di granturco , nei pressi di una casa colonica. Qui il Duce ha espresso il desiderio di interrogare le persone che avevano improvvisato i primi soccorsi: la ragazza Bisma Ghilardoni, e i rurali Renato Morganti e Alfredo Davini i quali gli hanno risposto con frasi tronche dai singhiozzi.

venerdì 05 ottobre 1945 - Pagina 1

Torturatori fascisti - Parma - Si è concluso alla Corte d’assise straordinaria il processo contro la banda fascista Maestri, Cavtorta e compagni colpevoli di omicidi, sevizie, torture, persecuzioni, ecc. Si sono avute otto condanne a morte a carico di Egisto Maestri, Giuseppe Cavatorta, Carlo Rognoni, Silvano Melani, Sergio Rosi, Gaetano Patarozzi, Bruno Lisoni e Andrea Martello, gli ultimi quattro latitanti. L'imputato Davino Davini è stato condannato a 30 anni di reclusione.

giovedì 09 giugno 1955 - Pagina 2

Ritrovato il furgone ma senza calze – Un furgoncino contenente due grossi pacchi pieni di calze per uomo e per signora e che era stato lasciato momentaneamente incustodito davanti al numero 42 di via Clericetti è stato rubato. Il furto è stato denunciato dal signor Hans Davini, abitante in via Bissolati 27, al commissariato Vittoria. Il furgone è stato ritrovato in serata in via Palmanova. Nella denuncia è precisato che i due pacchi scomparsi contenevano una forte partita di calze per uomo e per signora. Il valore della merce rubata è di circa un milione centomila lire.

sabato 27 settembre 1958 - Pagina 4

Fra i problemi della scuola il prezzo dei libri di testo - …. Con la premiazione simbolica degli studenti vincitori tutti ragazzi dagli otto ai venti anni, si è concluso ieri al Circolo della Stampa il concorso organizzato dal Centro culturale italiano per le attività editoriali scolastiche , bandito sul tema “Il mercato comune europeo e la collaborazione fra gli stati europei”. .. A ritirare i premi si sono presentati i primi in classifica delle quattro categorie di allievi divisi in considerazione dell'età: Cristiano Ceci, di 14 anni, di Reggio Emilia; Donatella Davini, di 17 anni di Cagliari; Sergio Zanmarchi, di 18 anni di Trieste; Giancarlo Bojani, di 19 anni, di Fano.

mercoledì 08 aprile 1959 - Pagina 9

Due morti per il crollo di un capannone nel Lucchese – Un imprenditore edile, Narciso Lencioni, ha perduto oggi un figlio mentre un altro p ricoverato all’ospedale gravemente ferito, in seguito ad un tragico crollo, avvenuto alle 11.30 nella frazione di Sagromigno in Piano …. Allorchè i primi soccorritori hanno liberato gli sventurati dall’enorme cumulo di macerie, il cinquantunenne Aldino Guidi e il figlio dell’imprenditore Mirello Lencioni, di 28 anni, areano ormai cadaveri. I cinque feriti sono Lido Fortini di 25 anni, Vasco Lencioni di 26 (l’altro figlio dell’impresario edile), Mario Giampaoli 19 anni da Ciciana, Silvano Davini, trentunenne da San Cassiano a Vico, e Giovanni Picchi di 16 anni da San Pancrazio.

venerdì 13 novembre 1964 - Pagina 11

SCONTRO FERROVIARIO alla stazione di Lucca – Un incidente ferroviario è avvenuto stanotte alla stazione di Lucca: un elettrotreno proveniente da Pisa, a causa del mancato funzionamento dei freni, ha oltrepassato a velocità sostenuta la stazione ferroviaria ed è finito contro un locomotore in sosta su un binario morto. I feriti sono stati sei di cui tre di una certa gravità …. I tre feriti gravi sono: … Bruno Davini di Lucca guaribile in quindici giorni …

sabato 23 gennaio 1965 - Pagina 12

Josephine Baker sarà a Brescia il 4 febbraio prossimo. La stessa artista francese ha comunicato la notizia al signor Tino Davini di Brescia , il quale si sta battendo tenacemente per una raccolta di fondi a favore dell’iniziativa benefica di cui la Baker si è fatta promotrice, istituendo nel sui castello delle Milandes, in Francia, un’università mondiale della fraternità e adottando numerosi ragazzi di nazionalità diverse.

giovedì 24 aprile 1969 - Pagina 17

Nello scontro fra un ciclomotore ed una motoretta, accaduto ieri in una via di Desenzano, un ragazzo di 14 anni, Luigi Cordiviola, è morto. Un suo compagno , Luigi Passeri di 9 anni che si trovava sullo stesso mezzo è rimasto ferito unitamente all’altro conducente , Amatore Davini di 23 anni residente a Torbole.

martedì 25 agosto 1970 - Pagina 13

Il rapimento di Ermanno Lavorini du deciso con un voto ? Viareggio 24 agosto - …… sarebbe stato deciso di rapire Ermanno Lavorini per chieder al padre Armando 15 milioni di riscatto. … sarebbe stato concertato il rapimento: i sicari sarebbero stati Pietrino Vangioni …. Pietrino Vangioni .. sarebbe partito per la Garfagnana dove era intenzione chiedere a don Davini, un sacerdote che gode della completa fiducia della famiglia Vangioni, di fare da intermediario.

venerdì 08 dicembre 1978 - Pagina 16

Bruciano in un attimo migliaia di giocattoli - Roma - …. Il colossale incendio che ha distrutto il grande negozio di giocattoli “Girotondo” … “non siamo neanche potuti entrare – afferma Enrico Davini uno degli inquilini dello stabile. Io sono tornato dal lavoro e ho trovato la strada sbarrata dai vigili che non mi hanno voluto far passare. Al momento dell’incendio in casa c’era sol il mio cane che è stato portato in salvo dal portiere” …..

venerdì 24 agosto 1979 - Pagina 6

I trasferimenti degli insegnanti nelle scuole superiori di Milano … Corsi Susanna Davini p. 37 da ITCG “Einaudi” Magenta sez. comm. A VIII ITC Milano sez. per.az. …

giovedì 28 febbraio 1980 - Pagina 27 - Roma

Il dramma di una vecchia attrice – “Carnevale romano” di Hubay al Belli - … Pierardo Davini

venerdì 19 settembre 1980 - Pagina 15

Il tribunale della Lega – Comitato Regionale Lombardo Lega dilettanti – squalifica per una gara Davini Guido (Piedigrotta) per frase irriguardosa nei confronti dell’arbitro

domenica 20 luglio 1986 - Pagina 20

Anziana suora muore travolta da una moto – Roma - … Suor Speranza era appena scesa dal marciapiede per attraversare la strada, quando è sopraggiunta una moto di grossa cilindrata guidata da Andrea Davini 21 anni…

giovedì 18 marzo 1999 - Pagina 49

Tangenti – Prima circoscrizione, il caos – Il consigliere circoscrizionale del Ppi Roberto Davini al momento dell’arresto per concussione

mercoledì 29 dicembre 1999 - Pagina 47

Il ribaltone è meglio che niente - ….. A chiedere il ribaltone siete in 12 su 25 . Anche se non ha firmato sono certo che voterà con noi anche il consigliere Roberto Davini . Un altro ex, perdipiù reduce da un’inchiesta giudiziaria non ancora conclusa sulle mazzette in prima circoscrizione. Non vi imbarazza? Sono convito che Davini, che si proclama innocente, risolverà il suo caso in modo positivo. So poco sulla vicenda. Conoscendolo però ho fiducia nell’uomo.

venerdì 04 febbraio 2005 - Pagina 16

Napoli, il custode morto per infarto – il custode di un deposito di barche a Licola, fra il litorale flegreo e domiziano , è stato stroncato da un infarto l’altra notte… l’uomo si chiamava Francesco Davini e aveva 55 anni.

sabato 27 febbraio 2016 - Pagina 11

Milano – Davini Umberto